Ma non tutti gli italiani sembrano aver superato le riserve rispetto alla vendita all'asta delle case, da alcuni considerate ancora a servizio degli speculatori. Decisamente rilevante resta la paura rispetto alla trasparenza della procedura e alle conseguenze nell'acquistare un motionless pignorato.
nel nuovo testo non vengono poste condizioni alla chiusura anticipata della procedura se non il numero massimo di quattro aste (quindi, non rileva più la possibilità di “conseguire un ragionevole soddisfacimento delle pretese dei creditori”). «Quando risulta che non è più possibile conseguire un ragionevole soddisfacimento delle pretese dei creditori, anche tenuto conto dei costi necessari per la prosecuzione della procedura, delle probabilità di liquidazione del bene e del presumibile valore di realizzo, è disposta la chiusura anticipata del processo esecutivo».
Una volta raccolte tutte le informazioni importanti, se l’immobile risulta sicuro e privo di sorprese, si può procedere all’asta. L’ordinanza di vendita è l’altro documento che dovremmo assolutamente consultare, in quanto contiene altre informazioni fondamentali, quali il prezzo di partecipazione e le modalità dell’asta, oltre che le scadenze entro cui presentare le offerte. Si tratta di una mediazione fatta da specialisti immobiliari tra te e i creditori (banche, condominio etc.) con lo scopo di farti chiudere definitivamente la situazione debitoria ripulendocompletamente l’accesso al credito e la tua credibilità bancaria. In caso di decesso del debitore, l’erede deve accollarsi anche i suoi debiti e, di conseguenza, non sarà possibile che partecipi all’asta.
In questa, tra le altre cose, il giudice stabilisce il prezzo base, i termini e le modalità di versamento della cauzione e del pagamento residuo in caso di aggiudicazione, il custode giudiziario a cui è affidata la gestione del bene e il professionista a cui è delegata la vendita. Una spinta alla semplificazione è arrivata in particolare con la legge 132/2015, con cui sono state ampiamente favorite le vendite senza incanto (cioè senza rilanci, almeno in una prima fase), che oggi sono la stragrande maggioranza.